Archivi categoria: Lavoro

Non è favoreggiamento concedere in locazione un immobile ad una prostituta a prezzo di mercato.

Con la sentenza n. 39181 del 28.09.2015 la Sezione III Penale della Corte di Cassazione ha confermato il proprio costante orientamento secondo cui “non è ravvisabile il favoreggiamento della prostituzione nel fatto di chi conceda in locazione, a prezzo di mercato (mentre qualora il canone sia superiore potrebbe ipotizzarsi lo sfruttamento), un appartamento ad una… Leggi tutto »

Niente riconoscimento di “infortunio in itinere” per il lavoratore che utilizza il proprio autoveicolo in assenza di vera necessità.

Con sentenza n. 22154 del 20 ottobre 2014 la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha statuito come “il lavoratore può scegliere di recarsi al lavoro con il proprio mezzo, ma per traslare il costo di eventuali incidenti stradali sull’intervento solidaristico a carico della collettività (INAIL) è necessario che tale uso sia assistito da un vincolo… Leggi tutto »

Definire “MILF” una collega su Facebook può comportare il licenziamento “per giusta causa”.

Con ordinanza del 28 gennaio 2015 il Tribunale di Ivrea, sezione Lavoro, ha statuito come “gli insulti gratuiti proferiti non solo nei confronti dei propri superiori, ma soprattutto di colleghe, risultano assolutamente gravi in quanto denotano la volontà del ricorrente di diffamare sia la società, sia parte dei dipendenti con le modalità potenzialmente più offensive… Leggi tutto »

Anche il semplice qualificarsi come “avvocato” pur senza esercitare abusivamente la professione costituisce reato.

Con la sentenza n. 46505 del 11 novembre 2014 la Sezione V Penale della Corte di Cassazione, nel caso di una donna che si era attribuita falsamente il titolo di “avvocato” pur non essendo iscritta al relativo Albo anche in assenza di effettivo esercizio abusivo della professione e solamente per risultare “più affidabile” agli occhi… Leggi tutto »

Commettere un furto all’interno di una scuola può integrare gli estremi del reato di cui all’art. 624-bis c.p. (c.d. “furto in abitazione”).

Con la sentenza n. 48734 del 24 novembre 2014 la Sezione V Penale della Corte di Cassazione, in merito ad un furto commesso all’interno dei locali di una scuola, ha deciso che “sia da ritenersi luogo destinato in tutto o in parte a privata dimora qualsiasi luogo nel quale le persone si trattengano per compiere,… Leggi tutto »

Legittimo il licenziamento del lavoratore in caso di violazione dell’obbligo di fedeltà.

Con sentenza n. 144 del 09 gennaio 2015 la Corte di Cassazione ha statuito che “l’obbligo di fedeltà a carico del lavoratore subordinato ha un contenuto più ampio di quello risultante dall’art. 2105 c.c., dovendo integrarsi con gli artt. 1175 e 1375 c.c., che impongono correttezza e buona fede anche nei comportamenti extralavorativi, necessariamente tali… Leggi tutto »

Legittimo il licenziamento del lavoratore sorpreso a fare sesso sul posto di lavoro.

Con sentenza n. 23378 del 03.11.2014 la Corte di Cassazione, sez. Lavoro, afferma come “è legittimo il licenziamento del lavoratore che si allontani dalla postazione di lavoro per compiere un atto contrario ai doveri del servizio e con pericolo per la sicurezza il che rende la condotta connotata da particolare gravità e configura una violazione… Leggi tutto »

Legittimo il licenziamento di chi lavora mentre si trova “in malattia”.

Con sentenza n. 21093 del 07.10.2014 la Corte di Cassazione ha statuito come “lo svolgimento, durante il periodo di malattia, di attività lavorativa presso soggetti diversi dal proprio datore di lavoro (anche se in ambito familiare) legittima il licenziamento disciplinare del dipendente. L’eventuale compatibilità dell’attività svolta con la malattia, anche ove si tratti di depressione,… Leggi tutto »

Medico usa il cellulare alla guida? Legittima la multa anche in caso di chiamata d’emergenza.

Con sentenza n. 21266 del 08.10.2014 la Corte di Cassazione ha affermato come “se il medico che sta guidando risponde ad una chiamata d’emergenza sul cellulare la multa è, comunque, legittima”. Nel caso di specie il ricorrente, esercente la professione medica, ricorreva avverso la sanzione comminategli per aver utilizzato, alla guida, il proprio cellulare. Il… Leggi tutto »

Tassista che altera il tassametro facendo pagare tariffa superiore risponde del reato di truffa.

Con la sentenza n. 37864 del 16.09.2014 la Sezione II Penale della Corte di Cassazione ha confermato il proprio orientamento secondo cui un tassista, che abbia alterato anche minimamente il prezzo da tassametro (nel caso di specie si parlava di un’alterazione pari a dieci euro), può rispondere del reato di truffa pur con l’applicazione dell’attenuante… Leggi tutto »